È noto il mio legame affettivo con la Spagna e, a qualcuno, anche il mio rispetto per i risultati ottenuti dall'attuale governo progressista del PSOE e dal suo leader Pedro Sánchez, del quale non ero, a livello personale, nemmeno troppo convinto quando l'ho visto in lizza la prima volta. Ma sono indiscutibili i suoi risultati sul piano economico e sociale in questi anni così difficili, in cui il governo spagnolo si è confrontato con la pandemia, le guerre e le crisi relative (mantenendo il Paese a un livello di ripresa superiore ad altri in Europa) senza dimenticare impegni internazionali, dalla presidenza europea al sostegno all'Ucraina a quello per la soluzione dei "due stati" nell'attuale dramma di Gaza.
Nella presidenza della Comunidad de Madrid, la tanto influente quanto discussa esponente Isabel Díaz Ayuso del Partido Popular (PP, di destra, all'opposizione in Spagna, ma al potere nella Comunidad de Madrid) ha difeso a spada tratta (smentita poi dai fatti, ma tuttora intoccabile) il proprio convivente, responsabile confermato di interessi personali durante la pandemia. L'ex ministro della Sanità del PSOE e attuale candidato in primo piano per le imminenti elezioni regionali in Catalogna, Salvador Illa, è fatto bersaglio di analoghe accuse, per ora del tutto senza conferma, di un analogo scandalo in cui invece è coinvolto un ex consulente socialista di un altro ministro (questi peraltro non più in carica da tempo, né più membro del PSOE); l'evidente obiettivo del PP è di favorire il candidato indipendentista catalano (di cui destra ed estrema destra si proclamano "nemici", anche se il PP ha cercato di trattare con lui in segreto nel 2023). Alle elezioni regionali dei Paesi Baschi nello scorso fine-settimana la destra e l'estrema destra sono uscite sconfitte.
Ma oggi un gruppo di estrema destra ha denunciato la moglie del Presidente del Consiglio Sánchez, Begoña Gómez, per presunto traffico di influenza e corruzione. La Giustizia deve fare il suo corso, ma per chi va oltre la normale "informazione" il retroscena è evidente: un preoccupante tentativo di golpe fascista in Spagna, in un momento politicamente delicato, soprattutto con le imminenti elezioni in Catalogna, dove sette anni fa il PP (all'epoca al governo) e gli indipendentisti hanno portato l'area sull'orlo della Guerra Civile. Con questa premessa riporto la lettera appena pubblicata dal Presidente del Consiglio spagnolo Pedro Sánchez, in cui viene messa in dubbio la sua permanenza nella carica.
Madrid, 24 aprile 2024
Lettera ai cittadini:
Non è normale che mi rivolga a voi tramite una lettera. Tuttavia, la gravità degli attacchi che stiamo ricevendo io e mia moglie, e la necessità di dare una risposta calma, mi fanno pensare che questo sia il modo migliore per esprimere la mia opinione. Ti ringrazio, quindi, per aver dedicato un po' del tuo tempo alla lettura di queste righe.
Come forse già saprete, e se no vi informo, un tribunale di Madrid ha aperto un procedimento preliminare contro mia moglie, Begoña Gómez, su richiesta di un'organizzazione di estrema destra chiamata Manos Limpias (Mani Pulite, N.d.R.), per indagare su presunti reati di traffico di influenza e corruzione negli affari.
A quanto pare, il giudice chiamerà a testimoniare i responsabili di due giornali digitali che hanno pubblicato sull'argomento. Secondo me, sono media con un marcato orientamento di destra e di estrema destra. Logicamente, Begoña difenderà la sua onorabilità e collaborerà con la Giustizia in tutto ciò che è necessario per chiarire fatti tanto scandalosi in apparenza quanto inesistenti.
La denuncia di Manos Limpias si basa infatti su presunte informazioni provenienti da quella costellazione di giornali ultraconservatori di cui sopra. Sottolineo la «presunta» informazione perché, dopo la sua pubblicazione, abbiamo negato le falsità espresse, mentre Begoña ha intrapreso azioni legali affinché queste stesse società digitali rettifichino quelle che, secondo noi, sono informazioni false.
Questa strategia di persecuzione e demolizione va avanti da mesi. Pertanto, non sono sorpreso dall’esagerazione del signor Feijóo [leader del PP, Partido Popular, già di centro-destra ora di destra, N.d.R.] e del signor Abascal [leader del partito Vox, già di estrema destra, con evidenti simpatie per il regime spagnolo – già alleato del nazifascismo dal 1936 al 1945 – del dittatore Francisco Franco del periodo 1939-1975; partito che vanta numerose alleanze con il Partido Popular in amministrazoni locali e del quale sono noti i finanziamenti da parte di un oligarca vicino al Cremlino, N.d.R.] In questo oltraggio tanto grave quanto cruento, gli arrivi sono necessari collaboratori di una galassia digitale di estrema destra e dell’organizzazione Mani Pulite. Infatti è stato il signor Feijóo a denunciare il caso all'Ufficio Conflitto di Interessi chiedendomi l'interdizione dai pubblici uffici per un periodo dai 5 ai 10 anni.
La denuncia è stata presentata due volte da questo organismo, i cui funzionari sono stati successivamente squalificati dalla direzione del PP e di Vox. Poi hanno sfruttato la loro maggioranza conservatrice al Senato, promuovendo una commissione d'inchiesta per, come dicono, chiarire i fatti legati a questa vicenda. Come è logico, è mancata la giurisprudenza del caso. È il passo che hanno appena compiuto.
Si tratta insomma di un’operazione di vessazione e demolizione via terra, mare e aria, per cercare di indebolirmi politicamente e personalmente aggredendo mia moglie.
Non sono ingenuo. So che denunciano Begoña non perché abbia fatto qualcosa di illegale, sanno che non c'è nessun caso, ma perché è mia moglie. Come sono anche pienamente consapevole che gli attacchi che subisco non sono contro di me, ma contro ciò che rappresento: un’opzione politica progressista, sostenuta elezione dopo elezione da milioni di spagnoli, basata sul progresso economico, sulla giustizia sociale e sulla rigenerazione democratica.
Questa lotta è iniziata anni fa. In primo luogo, con la difesa dell'autonomia politica dell'organizzazione che meglio rappresenta la Spagna progressista, il Partito Socialista. Combatti per vincerci. In secondo luogo, dopo la mozione di censura e le successive vittorie elettorali del 2019, il continuo tentativo di delegittimare la coalizione di governo progressista al grido ignominioso di “lascia che Txapote voti per te” [Txapote è il nome di battaglia di un noto terrorista dell’ETA, il gruppo indipendentista dei Paesi Baschi, attivo dai tempi del franchismo, che ha finalmente deposto le armi dopo decenni, grazie alla trattativa del precedente governo socialista spagnolo presieduto da Zapatero, N.d.R.] Nemmeno loro sarebbero riusciti a spezzarci.
L’ultimo episodio sono state le elezioni generali del 23 luglio 2023. Il popolo spagnolo ha votato a stragrande maggioranza per il progresso, consentendo la ristampa di un governo di coalizione progressista, contro il governo di coalizione di Feijóo e Abascal che avevano previsto i media conservatori e i dati demografici batterie.
La democrazia ha parlato, ma la destra e l’estrema destra, ancora una volta, non hanno accettato il risultato elettorale. Erano consapevoli che l'attacco politico non sarebbe stato sufficiente e ora hanno oltrepassato il limite del rispetto della vita familiare di un Presidente del Governo e dell'attacco alla sua vita personale.
Senza alcun imbarazzo, i signori Feijóo e Abascal, e gli interessi che li muovono, hanno lanciato quella che il grande scrittore italiano Umberto Eco chiamava “la macchina del fango”. Cercare cioè di disumanizzare e delegittimare l’avversario politico attraverso accuse tanto scandalose quanto false.
Questa è la mia lettura della situazione che sta vivendo il nostro amato Paese: una coalizione di interessi di destra e di estrema destra che non tollerano la realtà della Spagna, che non accettano il verdetto delle urne e che sono disposti a diffondere fango per: in primo luogo, coprire i loro evidenti scandali di corruzione e la loro inerzia nei loro confronti; in secondo luogo, nascondere la loro totale assenza di un progetto politico al di là dell’insulto e della disinformazione; e terzo, utilizzare tutti i mezzi a propria disposizione per distruggere personalmente e politicamente l’avversario politico. Si tratta di una coalizione di interessi di destra e di ultradestra che si estende in tutte le principali democrazie occidentali e alla quale, lo garantisco, risponderò sempre con la ragione, la verità e l’educazione.
A questo punto la domanda che legittimamente mi pongo è: ne vale la pena? Sinceramente non lo so. Questo attacco non ha precedenti, è così grave che ho bisogno di fermarmi e riflettere con mia moglie. Molte volte dimentichiamo che dietro i politici ci sono le persone. E io, non mi vergogno di dirlo, sono un uomo profondamente innamorato di mia moglie che vive impotente con il fango che le viene sparso addosso giorno dopo giorno.
Ho bisogno di fermarmi e riflettere. Ho urgentemente bisogno di rispondere alla domanda se ne valga la pena, nonostante il fango in cui la destra e l’estrema destra cercano di trasformare la politica. Se debba continuare a guidare il governo o dimettermi da questo alto onore. Nonostante la caricatura che la destra e l’estrema destra in politica e nei media hanno cercato di fare di me, non sono mai stato attaccato a questa posizione. Sì, ce l'ho nel dovere, nell'impegno politico e nel servizio pubblico. Non vado per posizioni, affermo la legittimità di quelle alte responsabilità per trasformare e far avanzare il Paese che amo.
Tutto questo mi porta a dirvi che continuerò a lavorare, ma che cancellerò per qualche giorno la mia agenda pubblica per poter riflettere e decidere quale strada intraprendere. Lunedì prossimo, 29 aprile, mi presenterò davanti ai media e annuncerò la mia decisione.
Grazie per il tuo tempo. Cordiali saluti.
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